Una crescita impetuosa che però è probabilmente prossima a vivere un rallentamento. Dopo un periodo da record per ChatGPT, OpenAI potrebbe infatti fare i conti con mesi meno floridi dal punto di vista dei ricavi. Lo riporta TechCrunch, pur sottolineando che a settembre il chatbot della società di Sam Altman ha toccato vette decisive dal punto di vista delle installazioni (15,6 milioni) e delle entrate lorde (4,6 milioni di dollari) delle sue app iOS e Android.
I dati della società di market intelligence Appfigures, però, riportano un calo della crescita dei ricavi per l’azienda californiana che, dopo il 31% di luglio (2,74 milioni di dollari) e il 39% di agosto (3,81), è scesa a settembre al 20%. Un dato, quest’ultimo, che potrebbe di fatto rappresentare l’indicatore di una saturazione dal punto di vista del numero degli utenti disposti a pagare 19,99 dollari al mese per abbonarsi al servizio ChatGPT+ aggiornato, che offre tempi di risposta più rapidi, accesso prioritario a orari di punta e accesso anticipato a nuove funzionalità e miglioramenti.
ChatGPT non è peraltro l’app di intelligenza artificiale con il maggior risultato in termini di entrate. Ask AI sta infatti guadagnando cifre più alte, forte di importanti investimenti pubblicitari che sono valsi 6,48 milioni di dollari a maggio, 6,55 ad agosto e 5,51 a settembre. Cifre che andrebbero ovviamente parametrate alla spesa totale effettuata per la promozione del prodotto.
Le 15,6 milioni di installazioni dell’app di settembre hanno portato il totale a quota 52,2 milioni. I download sono stati circa 9 milioni a settembre su Google Play e 6,6 tramite App Store. Tre milioni sui 3,81 totali degli acquisti in app sono però arrivati proprio dal mondo degli utenti dell’azienda di Cupertino. Gli Stati Uniti in particolare sono infatti il mercato più importante per OpenAi e rappresentano il 60% dei ricavi di ChatGPT.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-10-10 14:55:09 ,